Il contribuente che paga tutto all’evasore

di Daniele Madau

“Il contribuente gli paga anche la depurazione dello sciaquone”: così si esprime Milena Gabanelli – una giornalista che, non si intende bene per quali motivi, la Rai ha lasciato andar via- riferendosi agli evasori filscali, nell’inchiesta apparsa sul Corriere della Sera: “Tasse: quanto ci rubano gli evasori (dalla sanità a scuola e strade)”.

Un’immagine volutamente forte, ed efficace, per un argomento per cui è facile sentirsi soli. Quante volte abbiamo provato un imbarazzo – causato da un’introiezione inconscia di essere diversi dal contesto culturale italiano o dalla maggior parte dei suoi elementi – nel chiedere uno scontrino, una fattura, una ricevuta, un servizio? E’ la sindrome da inferiorità del giusto davanti alla furbizia dell’ingiusto e del violento, e al suo gradimento sociale.

Poche cose sono maggiormente di buon senso rispetto al pagare le tasse tutti, sino all’ultimo centesimo, per avere tutti uguali, ed efficienti, servizi. E invece, magari, proviamo un certo masochistico piacere nel vedere l’evasore -ufficialmente nullatenente o proprietario del locale in cui non abbiamo ricevuto lo scontrino – che gira in città con un’auto a cui noi forse possiamo, appunto, solo anelare mentre la vediamo sfrecciare.

E’ il pudore, che diventa rossore di minorità davanti al presunto uomo d’onore che mostra il petto tronfio di illegalità, del mediocremente onesto, mentre percorre marciapiedi sconnessi, va a prendere i figli in scuole di cartone nei territori ad alto rischio idrogeologico e si accontenta, nel suo piccolo, di avere illecitamente l’abbonamento alla televisione a pagamento.

Chi l’avrebbe mai detto, che avremmo così facilmente fatto a meno dei nostri propositi di quand’eravamo ragazzi e, come quasi tutti i ragazzi, magari, sognavamo un futuro di possibilità e belle speranze, mentre ci accontentiamo di uno sconto pur di non richiedere la fattura?

E’ sicuramente un’estremizzazione, ma forse efficace, come le immagini di Milena Gabanelli. Nell’inchiesta, parliamo di 110 miliardi evasi in Italia e altri 190 sparsi in conti esteri in mezzo mondo:300 miliardi. Il decreto rilancio, che tanto sangue ha richiesto, è di 55 miliardi.

Ora, chiunque potrà dire che le tasse sono troppo alte, che lo sconto mi permette di acquistare qualcosa che, altrimenti, non potrei ottenere, che lo Stato spesso si comporta come colui che, a sua volta, favorisce l’evasione. Così come non tutti gli evasori sono uguali. Certo, è vero, forse. Quando si è davanti a un bivio, però, riserve di attenuanti non ne esistono. O si va a destra o si va a sinistra. E’ la nostra vita che, per essere degna, è attraversata da tanti di questi bivi. Ognuno sceglie quello per cui crede valga la pena vivere: sub lege libertas, sotto la legge, la libertà.

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